lunedì 16 luglio 2012

International Business Times / Italy


Incontro con Rinat Shingareev l'artista della vita a colori

Abbiamo scambiato due chiacchiere con Rinat Shingareev, il giovane artista russo che rappresenta la vita a colori. La sua arte immortala da tempo i personaggi più noti della politica, dell'arte e del lusso regalandocene una visione altra.

1. Ricordi la tua prima pennellata?

Adesso è difficile dire esattamente quando ho fatto la mia prima pennellata perchè disegno da sempre. A scuola materna facevo disegni dei miei eroi dei fumetti preferiti. Più tardi alla scuola media partecipavo alle numerose mostre della pittura e facevo su commissione le opere per i genitori dei miei compagni di classe. Ed alla Accademia di Belle Arti in Italia ho cominciato a realizzare le idee più audaci ed interessanti nelle mie tele.

2. Cosa ti spinge a dipingere?

Voglio semplicemente raccontare la realtà che mi circonda. Raccontare il mio tempo tramite ritratti delle persone come ha fatto Andy Warhol raccontando la sua epoca tramite ritratti di Marilyn Monroe ed Elvis Presley. E magari cambiare il mondo per il meglio cambiando il mondo interiore almeno di una persona.

3. Andando alla ricerca di materiale che ti riguardasse ho trovato la lettera che inviasti ad Oggi: provocazione o cos'alato?

Quando parliamo di persone del livello di Silvio Berlusconi parliamo di persone che hanno di tutto e si possono permettere qualsiasi cosa. E queste persone sicuramente aiutano gli altri. Ed è diventa una forma di «potere» poter aiutare una persona bisognosa e renderla più felice. Ma perchè non scambiare i ruoli e non provare a rendere un po' più felice Silvio Berlusconi regalandogli una mia opera. Anche perché è quello che non c'e l'ha.

4. Credi che con l'arte si faccia politica?

Partiamo dall'idea che ogni opera d'Arte contenga un messaggio. Quindi l'artista è libero di trasmettere un suo pensiero qualunque anche quello politico. Tutto ciò però non riguarda la mia arte perché come dicevo prima il mio obbiettivo principale è raccontare la mia realtà ed il mio tempo e non esprimere il mio pensiero politico tramite le mie opere.

5. C'è un personaggio noto che avresti voluto ritrarre, ma che non sei riuscito a ritrarre? E se si quale e perchè?

Le idee per le nuove opere mi vengono spontaneamente e sono sempre riuscito a realizzarle nel miglior modo possibile. E posso dire che al momento non ho mai avuto difficoltà a ritrarre un personaggio.

Di Federica Rondino

Bastard Magazine / Germany













lunedì 2 luglio 2012

Chair Magazine / Italy


                                 Rinat Shingareev. E la pop art iconografica.
                                       Il pittore russo che altera la realtà.

“La fantasia è una forza della natura. Non basta questo a riempire un uomo di estasi? Fantasia, fantasia, fantasia” – Saul Bellow

Lunghe setole morbide, fissate ad un sottile manico in legno, si tuffano nella tavolozza che accoglie, in modo disordinato, i densi e odorosi colori a olio. Una grande tela bianca pronta a catturare la scalpitante fantasia di chi vi si pone d’avanti.

La mano incerta di un bambino guida il pennello. Sin dalla prima riga disegnata su tela, Rinat, comincia ad avere l’ingenua consapevolezza di racchiudere in sé qualcosa di speciale.

Da piccolissimo passava molto tempo a disegnare eroi dei fumetti e vari personaggi dei cartoni animati. Fino a qui nulla di strano, lo fanno quasi tutti i bambini, ma per suoi disegni, compagni di scuola e vicini di casa, passavano interi pomeriggi in fila aspettando di averne uno. E se si considera che produceva quattro o cinque piccoli capolavori al giorno, la richiesta era molto alta.
 Crescendo cominciò a partecipare a tutte le mostre e ai concorsi di pittura che venivano proposti dalla scuola media che frequentava. È inutile dire che le opere presentate venivano spesso, se non sempre, premiate, o comunque, riconosciute come migliori. I primi a rendersi conto delle capacità artistiche dell’acerbo pittore, furono i genitori degli altri ragazzi che cominciarono a commissionargli dei dipinti. La loro grande soddisfazione divenne, per Rinat, una fonte di grande gratificazione che alimentò in lui la sicurezza e il forte desiderio di voler fare, da grande, l’Artista.

“La mia arte dovrebbe portare solo emozioni positive. Sono un osservatore che commenta tutto ciò che lo circonda. Mixando colori saturi, situazioni insolite e personaggi noti, nella mia pop-art iconografica”

Comincia a studiare educazione artistica in Russia, nella scuola di belle arti, dove segue una moltitudine di corsi diversi, dall’interior design al web design. I suoi studi lo hanno portato in Italia, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti, completando il suo percorso con la lode.

Oggi Rinat Shingareev è un giovane artista ventiseienne, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Le sue opere sono insolite e brillanti. Rappresentano personaggi celebri in situazioni insolite, con uno sfondo di improbabili colori sgargianti. Un artista che rappresenta la realtà mostrando il lato più nascosto dei volti a noi più noti, ai quali si avvicina senza avere nessun pregiudizio politico o ideologico. Un modo nuovo di rendere ironica o, se vogliamo, ridicola la società nella quale viviamo. George Bush abbraccia un coniglio gigante, Barack Obama sbuca da un girasole, la star Madonna diventa un’improbabile suora. Da Silvio Berlusconi a Michael Jackson, la pop art di Shingareev è simpaticamente dissacrate e ricca di simbolismi chiari e ben visibili.

Rinat Shingareev viene oggi definito, dagli esperti, uno dei più grandi artisti in vita.

I colori e l’ironia di ogni sua opera sono l’esatto frutto della fantasia di un ragazzo che, attraverso i suoi occhi, filtra la realtà.
 Io non sono un’esperta d’arte, ma rimango affascinata dalla meravigliosa capacità che ha questo giovane pittore russo di liberare la propria fantasia, fantasia che appartiene a tutti noi, ma sono solo in pochi a saperla esprimere con così tanta chiarezze e facilità. Io amo definirli Artisti e, senza ombra di dubbio Rinat lo è.

Di Agnese Failla